Ogni giorno la protezione civile ci aggiorno su quante persone continuano a morire a causa del COVID-19. Ogni numero rappresenta una persona e se ti soffermi a pensare è veramente tragico tutto quello che stiamo vivendo.
Quello che molti però non sanno o non si sono soffermati ad analizzare è un’altra terribile statistica che continua a crescere a causa della quarantena mondiale: le persone che muoiono e moriranno di fame.
La Dott.ssa Abeer Etefa, una delle responsabili per la comunicazione dell’ONU, ha voluto sottolineare che l’impatto economico della pandemia potrebbe essere persino più drastico delle stesse minacce per la salute, lasciando milioni di persona scegliere tra morire di fame e rispettare le regole del “lockdown”.
“Il problema principale per cui le persone saranno colpite e affamate è in relazione alle conseguenze del virus sull’economia dei paesi … Ci sarà un impatto enorme su milioni di persone in tutto il mondo, che dipendono dal loro salario quotidiano per nutrire le loro famiglie. Il nostro compito è sensibilizzare su questa crisi e sul futuro dei tanti che saranno colpiti”, ha spiegato Etefa.
il WFP (il programma alimentare delle Nazioni Unite) ha avvertito che il numero di persone che si trovano ad affrontare un’insicurezza alimentare acuta potrebbe quasi raddoppiare nel 2020 e saltare da 135 a 265 milioni a causa delle conseguenze economiche della pandemia di COVID-19.
Le nazioni che soffriranno di più sono quelli che stanno soffrendo ormai da anni. Dallo Yemen all’Afghanistan, dal Congo alla Siria, dall’Etiopia al Sud Sudan, dal Sudan ad Haiti, alla Nigeria, al Venezuela.
CI IMPORTA TUTTO QUESTO?
Queste previsioni scioccanti, per la maggior parte delle persone nel mondo occidentale, sono entrare da un orecchio e uscite dall’altro.
Le vittime sono tutte lontane, quindi perché interessarci… giusto?
A questo punto ti starai chiedendo del perché di questo articolo? Il mio scopo è semplice (no, non è quello di farti sentire in colpa).
RICORDIAMOCI DEI POVERI NEL MONDO, INDIPENDENTEMENTE DAL VIRUS
Come spiegato in un articolo di Mercy Corps pubblicato il 1 ° ottobre 2018, “In tutto il mondo, 821 milioni di persone non hanno abbastanza cibo di cui hanno bisogno per vivere una vita attiva e sana. Una persona su nove va a letto affamata ogni notte, tra cui 20 milioni di persone attualmente a rischio di carestia”.
“Le persone che soffrono di fame cronica sono afflitte da malattie ricorrenti, disabilità dello sviluppo e bassa produttività. Spesso sono costretti a usare tutte le loro limitate risorse fisiche e finanziarie solo per mettere il cibo sulla tavola”.
Qualunque cosa possiamo fare per contribuire a fare la differenza in queste vite, facciamolo. Sosteniamo i missionari che lavorano in questi paesi molto poveri, le storie che condividono, semplicemente attraverso l’amore cristiano e un pasto sano, sono meravigliosamente incoraggianti.
Ci sono associazioni cristiane come Compassion Italia, Metro World Child Italia, Porte Aperte, A.M.E.N. (per citarne alcune che mi vengono in mente adesso) che con una piccola rata mensile riescono a sostenere un bambino per tutta la fase della sua crescita. Si tratta veramente di rinunciare ad una caffè al giorno.
Naturalmente, non ci sono risposte facili. Ma non possiamo diventare sordi al grido di milioni di persone che letteralmente muoiono di fame. Comprendo che tanti, anche in Italia, stanno lottando per portare avanti la loro famiglia in questi giorni, ma tutti possiamo fare qualcosa… anche se poco. Forse non devi nemmeno andare lontano, basta girare l’angolo della strada e trovare tante famiglia che in questo momento hanno difficoltà a mettere un pasto caldo sulla tavola.
Preghiamo che Dio dia grande saggezza ai nostri leader e ai leader del mondo.
Concludo con una citazione del Talmud resa famosa dal film Schindler’s List:
Chi salva una vita, salva il mondo intero!
Dio ci benedica.