Gli zeloti erano presenti in Israele circa 1900 anni fa. Erano convinti che Dio stesse combattendo con loro contro l’oppressione romana. Gli zeloti erano persuasi che solo attraverso la violenza e la lotta armata potevamo vincere contro il nemico. Gli zeloti oi sicarii (una frangia estrema all’interno del movimento stesso) avrebbero ucciso qualsiasi persona che si fosse opposta alla guerra con Roma, anche gli stessi loro concittadini.

Il rabbino Yochanan Ben Zachai ha cercato di ragionare con loro, avvertendoli che Roma era troppo potente e che avrebbe vinto uccidendo centinaia di persone. A causa di queste parole, gli zeloti cercano di ucciderlo. Yochanan era il rabbino più influente al tempo e stavano per assassinarlo. I suoi seguaci lo portarono via da Gerusalemme nascosto in una bara.

I romani distrussero completamente Gerusalemme (come aveva profetizzato Gesù ‘Yeshua’). Gli zeloti furono quasi annientati. Ben Zachai radunò i suoi discepoli a Yavne, circa 40 minuti a sud dell’odierna Tel Aviv. Con la benedizione del generale Vespasiano ha potuto continuare ad insegnare l’ebraismo. Ha iniziato una scuola lì e grazie a lui il giudaismo, come religione, è sopravvissuto.

EBREI MESSIANICI

Gli ebrei messianici (Cristiani di Gerusalemme) non hanno combattuto contro Roma. Fuggirono (come disse loro Gesù) fino a dopo la guerra.

Sono molto preoccupato nel vedere un nuovo movimento di zeloti moderni formarsi, pieno di pseudo-profeti. Ci dicono di fidarci di loro e ci rimproverano se osiamo mettere in discussione le loro parole. Una guerra contro carne e sangue. Una guerra tra persone. Una guerra tra partiti politici. Una guerra tra popoli. Una guerra tra religioni. Una guerra con parole violente.

Proverbi 18:21 Morte e vita sono in potere della lingua; chi l’ama ne mangerà i frutti.

Leggete con calma adesso queste parole di Gesù in Matteo 5,21-37

21 «Voi avete udito che fu detto agli antichi: “Non uccidere: chiunque avrà ucciso sarà sottoposto al tribunale”; 22 ma io vi dico: chiunque si adira contro suo fratello sarà sottoposto al tribunale; e chi avrà detto a suo fratello: “Raca” sarà sottoposto al sinedrio; e chi gli avrà detto: “Pazzo!” sarà condannato alla geenna del fuoco. 23 Se dunque tu stai per offrire la tua offerta sull’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualcosa contro di te, 24 lascia lì la tua offerta davanti all’altare, e va’ prima a riconciliarti con tuo fratello; poi vieni a offrire la tua offerta. 25 Fa’ presto amichevole accordo con il tuo avversario mentre sei ancora per via con lui, affinché il tuo avversario non ti consegni in mano al giudice e il giudice in mano alle guardie, e tu non venga messo in prigione. 26 Io ti dico in verità che di là non uscirai, finché tu non abbia pagato l’ultimo centesimo.

IL NOSTRO COMBATTIMENTO

Ricordiamoci anche le parole di Paolo in Efesini 6:12: Il nostro combattimento, infatti, non è contro sangue e carne, ma contro i principati, contro le potenze, contro i dominatori di questo mondo di tenebre, contro le forze spirituali della malvagità, che sono nei luoghi celesti.

L’arma più potente che abbiamo è la predicazione del Vangelo del Regno. È il comando principale di Gesù. Nessuno può fermarlo, né destra e né sinistra. Con la libertà o senza, avanzerà. Il Vangelo scioglie i cuori e trasforma le vite. 

Gli apostoli non si sono mai rivolti alla violenza (nemmeno quella verbale così presente oggi sui social network), ma rimasero concentrati sul Vangelo. Capirono che la loro battaglia non era contro carne e sangue, ma i dominatori delle tenebre. Non si scagliarono mai contro i romani. Hanno semplicemente predicato Gesù e visto migliaia entrare nel Regno di Dio. 

Non politicizziamo il Vangelo anche se Dio suscita uomini di valore anche in quei posti. Non schieriamolo verso un partito invece che un altro. Il Vangelo trascende tutto questo. Il Vangelo si muove tra i popoli, tra gli ultimi e difficilmente nei palazzi del potere.

“La chiesa […] non è la padrona o la serva dello stato, ma la coscienza dello stato.“ – Martin Luther King

Questo non significa sfuggire le questioni importanti del nostro tempo. Questo non significa nascondersi senza coraggio. Come cittadini siamo chiamati a votare e a pregare per chi ci governa. Nessun partito, primo ministro o presidente possono essere la risposta che stiamo cercando, solo Gesù e il Suo Regno che non è di questo mondo.

VERITÀ SCOMODA

Come Cristiani siamo chiamati a predicare la verità, anche se scomoda. La verità però deve essere predicata nell’amore e non con parole violente. La persona e il politico che stai insultando e condannando è potenzialmente un’altra anima che Gesù vuole salvare.

Combattiamo per la verità senza compromessi ma ricordiamoci verso chi è la nostra battaglia. La nostra battaglia non è contro le persone (per quanto malvagie possano sembrare) ma contro chi domina e manovra queste persone.

Questa è una chiamata alle armi, ma le armi dell’amore, della compassione e della predicazione del Vangelo. Non nascondiamo la verità ma non compromettiamola vivendo senza amore.

Proveranno a zittirci? Sicuramente! Gridiamo sempre più forte.

Matteo 18:36 Gesù rispose: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori combatterebbero perché io non fossi consegnato ai Giudei; ma ora il mio regno non è di qui».

Dio ci benedica.
Antono Morra

Tratto da un articolo di Ron Cantor.