La parola ebraica per ravvedimento significa “voltarsi” o “tornare indietro”. Più e più volte i profeti hanno proclamato: “Tornate a Dio ed Egli tornerà a voi! Allontanatevi dai vostri peccati e tornate a Dio”.
Ma il ravvedimento non era solo il tema dei profeti ebrei. Era il fondamento del messaggio stesso di Gesù: “Ravvedetevi perché il regno dei cieli è vicino!”.
Era la chiave della predicazione di Pietro: “Ravvedetevi e siate battezzati” e l’essenza del vangelo di Paolo: “Dio chiama tutti gli uomini ovunque a ravvedersi”. Senza pentimento, ravvedimento e fede, nessuno può essere salvato.
Il ravvedimento è una rivoluzione spirituale. Le roccaforti del peccato sono demolite. I cuori induriti si aprono. La presa di Satana è spezzata. Il ravvedimento libera i prigionieri!
Stiamo predicando un vangelo senza ravvedimento? Salvezza senza sacrificio?
Eppure molti dei nostri predicatori oggi dicono: “Puoi avere Gesù come Salvatore prima di averlo come Signore. Gesù è già morto per i tuoi peccati, quindi non pensare più al tuo peccato. Confessalo con le tue labbra, credi nel tuo cuore ed è fatta!” In altre parole, “Puoi credere oggi e pentirti domani!” Ma domani arriva mai? È così che le persone ricevevano salvezza nella Bibbia? Basta ripetere due paroline in una preghiera?
In realtà, questo vangelo del non-ravvedimento difficilmente assomiglia al messaggio della Bibbia, poiché secondo la Parola:
1) Non c’è perdono dove non c’è ravvedimento (Atti 3:19);
2) Non puoi credere senza ravvederti più di quanto puoi ravvederti senza credere (come puoi credere in Dio senza tornare a Lui? E come puoi tornare a Dio senza credere in Lui?);
3) È impossibile venire a Dio senza ravvedersi, poiché esso è l’atto stesso del ritorno. Per quelli che erano prigionieri dal diavolo, il ravvedimento è l’unica via d’uscita
2 Tim. 2:25-26 Deve istruire con mansuetudine gli oppositori, nella speranza che Dio conceda loro di ravvedersi per riconoscere la verità, in modo che, rientrati in se stessi, escano dal laccio del diavolo, che li aveva presi prigionieri perché facessero la sua volontà.
Che tipo di frutto ha prodotto questo messaggio di “salvezza senza sacrificio”? Ha prodotto “credenti” dalla mentalità doppia, tanti “cristiani” mondani. Ha riempito i locali senza cambiare il cuore degli uomini. Una grande scuotimento sta per arrivare. E mentre il “vangelo del non-ravvedimento” ha attirato tanti, i numeri non reggeranno quando arriverà lo scossone.
Uno stile di vita di ravvedimento
Ma che dire del ravvedimento per coloro che sono già salvati? I credenti hanno bisogno di ravvedersi? Non siamo diventati la giustizia di Dio nel Messia? Non siamo nuove creature in Lui?
Spesso ho sentito frasi del genere quando ho predicato in modo deciso sul ravvedimento: “Smettila di predicare la condanna! Non sono sotto la legge! Sono libero da tutta quella roba. Mi sono ravveduto una volta quando mi sono convertito”.
Le domande che però sorgono spontanee: si sono veramente ravveduti quando sono stati salvati? Sono stati davvero sfidati a “contare il costo”? Hanno davvero “preso la croce” per seguire Gesù? Sono morti al peccato e vivi per Dio? E oggi, dove sono le loro vite? Cosa hanno fatto da quando sono nati di nuovo?
Non diluiamo il messaggio pensando che sia più efficace: “Aggiungi semplicemente Gesù alla tua vita e segui i tuoi sogni!
Dov’è il messaggio di ravvedimento? Come credenti, quante volte siamo stati sfidati a “esaminare noi stessi” e “metterci alla prova” (2 Corinzi 13:5)?
Voglio che leggiamo insieme un passaggio importante che l’apostolo Paolo scrive ai credenti di Corinto: 2 Corinzi 7:1 Poiché abbiamo queste promesse, carissimi, purifichiamoci da ogni contaminazione di carne e di spirito, compiendo la nostra santificazione nel timore di Dio.
La mancanza di ravvedimento produce credenti egoisti, superficiali e mondani.
Questa “vangelo zuccherato” denigra il sacrificio stesso del Messia e svilisce il sangue di Gesù. Implica che il Figlio di Dio non merita il nostro tutto. Suggerisce che il nostro peccato non era così grave e che non eravamo sotto il giudizio di Dio. E quando “facciamo compromessi” con le persone per vendere loro la nostra fede (“Guarda quante cose buone ti darà Dio se lo segui!”) dimentichiamo che il Signore stesso è il grande premio della nostra salvezza, e che la vita eterna è conoscerlo.
La Chiesa ha bisogno di ravvedersi? Questo messaggio è ancora per i nostri giorni? Vediamo cosa ha da dire Gesù!
Apocalisse 2:5 Ricorda dunque da dove sei caduto, ravvediti, e compi le opere di prima; altrimenti verrò [presto] da te e rimoverò il tuo candelabro dal suo posto, se non ti ravvedi.
Apocalisse 2:16 Ravvediti dunque, altrimenti fra poco verrò da te e combatterò contro di loro con la spada della mia bocca.
Stiamo ricevendo il messaggio forte e chiaro da Gesù il più grande predicato dell’amore?
Dobbiamo tornare a Dio se ci siamo allontanati. La sua grazia scorre verso coloro che si ravvedono.
Dobbiamo ravvederci e predicare il ravvedimento.
Oggi, non domani!
Dio ci benedica
Antonio Morra
Ispirato e adattato da un articolo del Dr. Michael Brown